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Fellini candidato al Victory Garden, Giuliano Ravazzini |
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giuliano ravazzini |
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Rimini |
Viale Principe Amedeo 47900 Rimini Italy
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sab 02 mag 2009 - 10:00sab 02 mag 2009dom 03 mag 2009lun 04 mag 2009mar 05 mag 2009mer 06 mag 2009gio 07 mag 2009ven 08 mag 2009sab 09 mag 2009dom 10 mag 2009lun 11 mag 2009mar 12 mag 2009mer 13 mag 2009gio 14 mag 2009ven 15 mag 2009sab 16 mag 2009dom 17 mag 2009lun 18 mag 2009mar 19 mag 2009mer 20 mag 2009gio 21 mag 2009ven 22 mag 2009sab 23 mag 2009dom 24 mag 2009lun 25 mag 2009mar 26 mag 2009mer 27 mag 2009gio 28 mag 2009ven 29 mag 2009sab 30 mag 2009 |
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uNr.1760/eNr.3699
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Parco Federico Fellini candidato a Victory Garden
Rimini dal 02/05/2009 al 31/05/2009
Parco Federico Fellini
Viale Principe Amedeo 47900 Rimini Italy
Una numerosa folla di turisti e riminesi il 02/05/2009 hanno seguito con stupore nei giardini Federico Fellini la provocatoria performance che l’artista Giuliano Ravazzini
ha regalato alla cittadina romagnola. Da tempo attesa, questa originale azione di arte contemporanea inserisce la nostra città nell’elenco dei luoghi pilota dei Victory Garden, E’ interessante ricordare che i Victory Garden negli Stati Uniti e gli Orti di Guerra in Italia furono un’importante risorsa alimentare durante il conflitto mondiale.
L’artista in modo convincente ha invitato gli astanti consegnando loro diverse buste di semi a compiere la semina nelle aree verdi del giardino.
Grande attesa quindi per il frutto di questa semina, soprattutto per coloro che abitualmente frequentano questo luogo a piedi e che potranno monitorare la crescita dell’opera.
Viola Saponaro
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giuliano ravazzini |
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Giuliano Ravazzini, Sassuolo (MO) 1960.
Artista italiano, non convenzionale, precursore di tematiche e simbologie, interprete di progetti interdisciplinari di confine, fotografo, scultore e performer, produttore di eventi backbone, Giuliano Ravazzini è certamente un personaggio singolare che traccia un solco evidente nel panorama artistico contemporaneo, e che recentemente si è dedicato a tematiche legate ai simboli (Stauros) alla natura e alle sue emergenze (Hortus, Dimore Bestiali, Un Hub nell’idrosfera, Migrazioni di Microazioni).
La sua è una produzione artistica che procede lungo sentieri in parte già praticati da artisti come Joseph Beuys, Richard Long, ma se l’attenzione alle tematiche è la stessa, differente è invece l’approccio, Ravazzini separa in modo totale la sua vita, dal suo essere artista. In lui vi è qualcosa di radicale nell’osservare, e lo fa da lontano e con discrezione, il suo occhio indaga irrefrenabile aspetti e prospettive che si rivelano poi eminentemente centrali.
Egli rappresenta e visualizza concetti usando molteplici linguaggi, la sua poetica non è riconoscibile da stilemi estetici, il filo che conduce le sue ricerche è piuttosto di tipo concettuale.
Le sue azioni, le sue immagini e le sue opere sono colme di simbolismi che sconfinano nel sacro ma anche di citazioni del mondo naturale riferimenti alla religione cattolica e soprattutto, al mondo animale.
In lui c’è una percezione della natura mite e amica, ma anche mortale e
crudele, l’istinto dell’artista non represso e sfrenato lo priva di quella morale,
tipica prerogativa umana e lo spinge ad indagare più a fondo in una sorta di soglia, di confine dove tutto per lui diventa più chiaro.
Come uno sciamano visionario opera in piena libertà, soffrendo dei propri limiti, egli invoca una più ampia percezione, desiderando un’armonia tra uomo e natura.
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